Alluce rigido Intervento - Dott.ssa Elvira Di Cave

Alluce rigido intervento: dalla sintomatologia, alla diagnosi ai trattamenti possibili

L’alluce rigido è rappresentato da una riduzione del movimento del 1° raggio, articolazione formata da dito e metatarso.

Le cause sono da ricercare in alcuni fattori predisponenti presenti in letteratura che sono:

  • Il sesso (quello femminile è più predisposto)
  • Familiarità      
  • Costituzione
  • Malattie immunitarie
  • Iperestensione della 1° articolazione metatarso falangea (metatarso elevato)
  • Pronazione del piede (con lo spostamento del centro di gravità del corpo
  • all’interno)

     oppure con fattori determinanti l’eziologia (la causa) tipo:

  • traumi ricorrenti (danzatori – runners)
  • obesità
Alluce rigido intervento - Dott.ssa Elvira Di Cave Chirurgo Ortopedico del Piede

Alluce rigido: la sintomatologia dei primi stadi

Questa patologia comincia dapprima, ed il più delle volte, con dolore sotto la pianta del piede, tipo metatarsalgia diffusa, ma nel tempo i pazienti, soprattutto le pazienti cominciano a notare una tumefazione sopra il dorso dell’articolazione, particolarmente fastidiosa sia alla vista che nell’articolarità.

Inizia in questa fase un deficit della deambulazione, che nell’ultima fase dell’appoggio, diventa particolarmente doloroso, soprattutto in quella di spinta, che costringe il piede a spostare il carico verso la parte esterna con dolori sotto i metatarsi, a volte inspiegabili per i pazienti stessi, ma biomeccanicamente inevitabili, con formazione di callosità estremamente fastidiose (ipercheratosi).

Alluce rigido: l’importanza di una visita accurata

Ѐ fondamentale nel momento della visita valutare il / la paziente in modo completo, allo scopo di rilevare eventuali alterazioni del carico, tipo piede piatto o cavo, ginocchio valgo o varo, che concorrono a volte ad aggravare o rendere semplicemente più complessa la situazione dell’alluce rigido.

Le rdx dei piedi sotto carico nelle due proiezioni rappresentano l’esame strumentale fondamentale, ma se lo specialista lo ritiene necessario per la valutazione di particolari alterazioni cartilaginee la RMN e la TAC possono chiarire soprattutto lo stadio della patologia. Ma sono considerati esami non indispensabili.

A questo proposito è bene conoscere gli stadi dell’alluce rigido che sono 4, con gravità crescente.

Alluce rigido intervento - Dott.ssa Elvira Di Cave Chirurgo Ortopedico del Piede

Fasi della patologia

Negli stadi 1-2, con sintomatologia dolorosa contenuta, il trattamento è strettamente conservativo, con uso di FANS; plantari eseguiti con materiali particolari che funzionano da assorbimento dei carichi dolorosi (shock absorber); calzature adatte, soprattutto larghe di pianta, in modo tale che l’alluce rigido possa avere una libertà di movimenti con una residua funzionalità e dolore a volte contenuto ed infine, ma non meno importante, un’adeguata fisioterapia. La ricerca della diminuzione del dolore spesso porta ad innescare degli schemi antalgici che portano nel tempo a contratture a gambe e piedi, proprio perché il paziente tende ad alterare il carico, ecco quindi che la fisioterapia può sicuramente aiutare a migliorare la condizione del paziente.

Negli stadi 3 e 4, laddove la sintomatologia è diventata sempre più importante ed associata ad una limitazione funzionale completa, la soluzione è decisamente chirurgica.

Modalità di trattamento

Le cure mediche servono unicamente a diminuire la sintomatologia dolorosa ed in questa fase si può eseguire qualche infiltrazione di acido ialuronico, ma nel tempo si è visto che il problema, essendo strettamente meccanico, non si risolve se non con l’intervento chirurgico, che non deve spaventare il paziente. Sarà lo specialista che, a seguito di un lungo colloquio con il paziente, farà capire a questo che l’intervento è il modo più rapido e permanente per risolvere il suo problema e che importante è non attendere ancora perché la situazione può solo che aggravarsi.

L’alluce rigido negli stadi 1-2, in cui compaiono gli osteofiti, quelle formazioni che si creano a livello delle articolazioni con ossa soggette a processi degenerativi cronici, può richiedere interventi di minima, tipo la:

  • cheilectomia: l’asportazione degli osteofiti stessi per via mininvasiva, laddove per mininvasiva si intende l’uso di piccole frese percutanee;
  • osteotomia decompressiva e plantarizzante

Ma anche in questo caso deve essere molto chiaro il rapporto tra ortopedico e paziente che deve spiegare perfettamente che questo tipo di chirurgia non potrà risolvere la causa del dolore e soprattutto non potrà variare quella conformazione del 1° raggio dolorosa.

Alluce rigido intervento: quando è necessario?

Si arriva quindi nelle fasi più avanzate con pazienti che arrivano a consultazione chiedendo loro stessi di essere sottoposti ad intervento chirurgico definitivo, gli stadi 3 – 4.

In questo caso si parla di artrodesi metatarso falangea, cioè la fusione di quelle due articolazioni che, perdendo per alterazione meccanica la superficie cartilaginea, scoprono parti di osso dell’articolazione metatarso falangea ed inizia quella fase di dolore cronico che necessita di una stabilizzazione definitiva.

In queste due fasi gli interventi consigliati per l’alluce rigido sono:

  • artrodesi metatarso falangea
  • impianto di protesi articolari

L’artrodesi o fusione degli elementi ossei che compongono un’articolazione è la soluzione definitiva ad un alluce rigido nella fase avanzata, in quella fase dove ormai la superficie cartilaginea è completamente scomparsa mettendo allo scoperto l’osso delle due componenti che cominciano ad entrare in conflitto tra di loro.

Alluce rigido intervento - artrodesi Dott.ssa Elvira Di Cave

L’impianto di protesi articolare di materiale sintetico non esclude nel tempo la necessità di eseguire un ulteriore intervento chirurgico di artrodesi.

Alluce rigido intervento: il post operatorio

Il post operatorio è di 4 settimane con una deambulazione con scarpa speciale ed il decorso è sovrapponibile a quello di un alluce valgo.

Si cammina il giorno seguente senza grandi limitazioni funzionali.

In un secondo tempo, una volta stabilizzata la prima articolazione occorrerà valutare quella metatarsalgia dei raggi minori che si è venuta a creare con il sovraccarico funzionale e che potrà essere risolta con la chirurgia mininvasiva percutanea.

La scomparsa del dolore rappresenterà la vera conquista di questo tipo di trattamento.

La ripresa funzionale è completa e il/ la paziente potrà riprendere l’uso delle proprie calzature e l’attività sportiva.

Dove trovare la Dott.ssa Elvira Di Cave

La Dott.ssa Elvira Di Cave, ortopedico del piede, specialista in chirurgia mininvasiva e trattamento dell’alluce rigido e valgo, (alluce rigido intervento) riceve presso la Casa di Cura Pio XI e l’Istituto di Scienza e Medicina dello Sport – CONI.

Se hai un dolore sotto al piede, a livello del metatarso, puntoreo o anche a intermittenza, non aspettare che peggiori, ricorri a una consulenza specialistica.

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